“Pareva un decesso e invece era solo un colpo di sonno!” by Michele

Firenze-Fiesole-Firenze… Un classico: la gara degli Auguri di Buon Natale dei podisti fiorentini 
(a proposito: Buon Natale anche a te sventurato lettore!).

Inizia presto, anzi prestissimo la nostra Fi-Fi-Fi. 
Agli ordini di capitan Forconi(*), ancor prima che il gallo pensasse di cantare, alle prime luci dell’alba, 
mi ritrovo insieme ai nostri eroi al solito parcheggio del Niccheri, dove inizia la consueta furibonda cabala del “la macchina lasciala te-no, la prende lui-io con chi vo” terminata con il solito rischio di essere lasciato a piedi in mezzo di strada.
Dopo 7 minuti secchi, siamo già davanti al ritiro pacchi gara: Panettone? Pandoro?
Opto per il panettoro, ovverosia un sacchetto a caso, poi a casa si vedrà, tanto noi si mangia qualsiasi cosa sia reputata commestibile e a volte anche non.
Via! veloci negli spogliatoi (che lusso oggi, eh!) si decide per una mise quasi estiva:
Pantaloncino corto, canotta sociale, maglietta a maniche corte e calzino dalle sette leghe.
Scarpe: ovviamente le mie Mi..no modello supercomunista, che ormai da 400Km sopportano i miei 94 Kg…
Come i dannati del Dantone nazionale, iniziamo a scaldarci girando come ossessi nell’anello Ridolfi sbandando di corsia in corsia, fino a che alle 8.59 spaccate, ci fermiamo sulla linea di partenza ad attendere il via… 3-2-1… via!


Eroici. Muoviamo i primi passi con difficoltà, circondati da millemila gambe pronte ad affrontare i 16km che ci separano dal Natale. Si gira la curva dei 300m e poi via a destra verso lo stadio per gettarsi felici su via Calatafimi e irrompere in viale Righi.
Per poi perdere lo smalto all’attacco della salita di via San Domenico…
Ok, inizia il difficile: passo stretto e rassegnazione, ci compattiamo con Monica, Rossana e Lucy e iniziamo il nostro calvario…
Si sale, si sale, si sale… Lucy prende il via e svanisce sgattaiolando fra migliaia di polpacci che ci precedono, lo Zero ci controlla ogni tanto qualche metro più avanti, mentre noi, con rassegnazione, stringiamo i denti e andiamo avanti.
San Domenico: Nonostante tutto siamo ancora interi, la strada spiana per un po’ e ci illude di essere ancora in forma, sorridiamo e ironizziamo, fino a quando si ricomincia a salire e le gambe iniziano a farsi pesanti.
Lo Zero fa fiducia a Rossana, io mi metto accanto a Monica che pare sofferente: “dai dai! manca poco a piazza Mino!”. Fosse stata vera la storia di Pinocchio avrei avuto un naso di 3 metri! alla svolta della trattoria “il curvone” penso che sia necessario un aiutino: gli passo la mia bomba fantozziana, nella speranza che faccia se non effetto, almeno da anestetico… nulla, non reagisce!
Arriva piazza Mino, c’è da reggere un altro Km prima di arrivare alla discesa, “dai dai, Monica, siamo quasi all’incrocio!” altri 60cm di naso!! L’incrocio prima o poi arriva, Rossana va avanti con calma, ma sicura, per quanto riguarda Monica, invece ho l’impressione che sia in bomba totale… Vabbè, poco male, c’è la discesa, ormai è fatta!
Ci buttiamo giù in discesa, nonostante la veda scura in volto la Monica va, “Da dai che si porta la carcassa a casa!” altri 50 cm di naso… Nello scendere troviamo Milena, Lorenzo e Luciano con i quali facciamo un po’ di festa anestetizzando anche un po’ la fatica, fino a ritrovarci finalmente in pianura a 2km dall’arrivo.
Ok, penso, è fatta… vado avanti tranquillo tanto la Monica è qui dietro a me, si tratta solo di fare 2… dove è la Monica? Fine benzina totale: passo azzerato. Prima scherzavo, ma ora… bisogna trovare il modo di portare davvero la carcassa a casa!
Mollo il ritmo, rallento e mi metto accanto, che problema c’è? Ti porto io al traguardo! E fra una bischerata e l’altra soffrendo come pochi ci siamo presentati tutti e due sulla linea del traguardo…
Bene siamo arrivati, mi giro e… ma dove cavolo è la Monica? Poi vedo uno che raccatta qualcosa… la Monica! Sfinita, s’è addormentata sotto il gonfiabile… tutta colpa di Giancarlo che ci ha fatto levare prima del Gallo…
L’hanno detto anche i dottori dopo: “Non è nulla, non è nulla! deve solo riposare di più!”. Capito Giancarlo?

(*)
Narra la leggenda che il nostro Giancarlone alle 4.03 di stanotte abbia suonato al campanello degli organizzatori: all’assonnato responsabile che gli chiedeva il perchè avesse suonato, pare che il nostro abbia risposto. “Eh, volevo vedè se eravate pronti!”

 Michele

PS: premiati come 12^ Società Classificata per numero d’iscritti.
 

4 thoughts on ““Pareva un decesso e invece era solo un colpo di sonno!” by Michele”

  1. Michele sei veramnte grande sia come scrittore che come podista, bel resoconto.
    GRazia

  2. In effetti la mia prof di lettere era fortissima, si chiama Lucietta Bologna, la Grazia l'ha conosciuta.
    La parte più curiosa è che lei aveva una gran fiducia nelle mie qualità sia di scrittore che di attore (noi facevamo lettura recitata in classe…), io no!!

  3. Mi sembra d'esser doventato la secchiolina dell'acqua santa. Tutte mie le colpe!!!!!
    Ma se non ci fossi io a tenervi un po' in riga chissa che casini fareste.
    Vi ho lasciati soli un attimo e guarda cos' ' è successo alla Monica.

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