“Scarpe al Chiodo” – di Stefano

L’obiettivo stagionale era ormai conseguito, era quasi impensabile inserire nel breve un’altra gara impegnativa. Le aspettative di inizio stagione erano soddisfatte, il fisico che chiedeva un po’ di riposo, la voglia di correre un po’ latitante. E invece, nella testa scatta qualcosa che ti fa pensare “fatto trenta facciamo trentuno” e così è partita l’iscrizione alla 50 km “Pistoia – Abetone”.
L’obiettivo non era certo conseguire “un tempo”, ma solo arrivare, in una gara dura e atipica, dove 31 dei 50 km previsti sono fatti di salite e che salite!. Ma questo il lato positivo. Le mie gambe e la testa sembravano rifiutare pianura e discesa ma accettare la salita, pur con velocità ridotte.
La compagnia del Passatore era decimata, alla partenza oltre me, solo due “marziani” in velocità, Filippo (Zero Positivo) e David per la seconda volta su questo tracciato. Si presentava quindi una corsa in solitario, differentemente quindi dalle volte precedenti. Ma oramai eravamo in ballo e quindi in una fresca splendida giornata di sole …. “VIA” si parte … ancora 50 km e poi finalmente…
Una strada conosciuta, fatta tante altre volte, ma sempre in auto per raggiungere le cime innevate nelle giornate dedicate allo sci. Dopo pochi km, subito la salita delle Piastre con pendenze impegnative, le gambe sono ancora fresche, si procede quindi con un’alternanza programmata di corsa e cammino. Da Gavinana la discesa verso San Marcello (30° Km), traguardo per molti, intermedio per i più audaci. Per l’esperienza di chi aveva già fatto la competizione, siamo solo a metà del tempo che occorre per arrivare al traguardo. Ancora tre km di discesa impegnativa e poi da La Lima iniziano gli ultimi difficili 17 km che portano all’arrivo dell’Abetone.
Da qui alla fine è stato un faticoso procedere di tratti brevi di corsa e cammino, un mentale continuo riproiettare il tempo finale, km dopo km. L’importante è arrivare, è vero, ma almeno sotto le sette ore! E dopo Casotti, Pianosinatico, Cecchetto, Le Regine, finalmente le Piarmidi all’arrivo, senza respiro, in 6’ 45”. Gli altri già da tempo arrivati al traguardo, lavati, pettinati e asciugati; Filippo sempre più “marziano” 4’ 57”, David più umano si è dovuto fermare dopo i 42 km per infortunio.
Quindi, dopo un semestre di competizioni impegnative, anche se corse a basse velocità, periodo per me difficilmente replicabile e al di sopra di ogni buon proposito di inizio anno, con due Maratone, due 50 km, il Passatore e tante altre gare su distanze più brevi, finalmente era arrivato il momento, quasi come un gesto liberatorio …

SCARPE AL CHIODO” … in attesa di riscoprire la voglia e il piacere di correre senza avere nella testa traguardi da raggiungere, cercando di ritrovare una freschezza atletica passando anche attraverso altri sport, magari provando a riprogrammare obiettivi autunnali con l’auspicio di scendere sui tempi personali, ma al momento … “SCARPE AL CHIODO”.

stefano

Siamo rimasti in pochi ad andare così piano,
 ma abbiamo un grande cuore”    (stefano)